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Quest'estate partirai senza i figli? Hai fatto la scelta giusta

Rilassati senza sensi di colpa: scopri perché partire in vacanza senza i figli potrebbe essere esattamente ciò di cui hai bisogno.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Con l’estate alle porte, molti genitori si trovano ad affrontare il dilemma di pianificare le vacanze familiari. Tra lavoro, impegni sociali e le innumerevoli attività dei figli, trovare il tempo per il riposo diventa un’impresa titanica. È un fatto universalmente riconosciuto che la genitorialità sia una delle esperienze più gratificanti della vita, ma anche una delle più impegnative. Ecco perché gli psicologi sottolineano l’importanza di dedicare del tempo anche a se stessi, soprattutto quando si tratta di prendersi una pausa dal ruolo di genitore. E, magari, la risposta può essere la pianificazione di una vacanza senza figli.

Fare una vacanza senza figli è egoista?

Mamme e papà si trovano spesso a dover bilanciare le richieste del lavoro con quelle della vita familiare, senza trascurare le proprie esigenze personali. La prospettiva di una vacanza senza i figli può sembrare controintuitiva o addirittura egoista, ma in realtà è una scelta che può portare benefici significativi per tutta la famiglia.

Le vacanze child-free offrono l’opportunità di rigenerarsi, ristabilire il contatto con il proprio partner e riscoprire interessi personali trascurati. È un momento per rilassarsi senza il costante bisogno di attenzione verso i più piccoli, un’occasione per riaccendere la passione e rafforzare il legame con il partner.

Il parere della psicologa: la vacanza senza figli è la scelta giusta

Il parere autorevole della psicologa Nava Silton, della Cornell University, conferma l’importanza di concedersi del tempo libero e di prendersi cura di sé stessi, soprattutto per le mamme. Silton sottolinea che non è egoistico o sbagliato desiderare un periodo di libertà dalla costante attenzione ai figli. Anzi, afferma che una vacanza senza i bambini almeno una volta all’anno è cruciale per ricaricare le energie e rafforzare il legame di coppia, spesso messo in secondo piano rispetto all’impegno genitoriale.

Questa pausa, se gestita in modo saggio, può portare benefici anche ai bambini. La separazione temporanea li mette di fronte alla necessità di affrontare le sfide quotidiane senza il costante sostegno dei genitori. Qualcosa che li aiuterebbe a sviluppare un senso di indipendenza e ad acquisire nuove abilità. A seconda dell’età e delle possibilità che si hanno a disposizione, i figli potrebbero trascorrere del tempo con i nonni o partecipare a un campo estivo dedicato, offrendo loro l’opportunità di crescere e di sperimentare nuove esperienze.

I vantaggi di una fuga romantica senza i figli si manifestano fin da subito. I genitori ritornano più rilassati e riposati, pronti a rientrare nella routine familiare con rinnovato entusiasmo. E nonostante possa sembrare strano, i figli spesso saranno stati sentiti mancare durante la vacanza, dimostrando quanto sia preziosa la connessione familiare.

Il racconto di una mamma: ‘una quiete mai provata in vita mia’

Katy Landrum ha condiviso il suo racconto sulla ricerca di una pace tanto agognata, una quiete che ha scoperto in un luogo inaspettato: l’auto, insieme al marito, senza il frastuono dei figli. Il suo racconto, pubblicato su Redbook, offre uno sguardo sincero sulla realtà di molte madri che desiderano un momento di tranquillità per se stesse. E lo fa a partire dall’introduzione: “Ho provato una quiete che mai in vita mia. Non mentre ero da sola con mio marito nella spa più lussuosa del mondo ma quando ero con mio marito nella nostra auto. Senza le grida dei nostri figli dietro di noi”.

Katy ha fatto una scelta decisa: prendersi una pausa e investire nella sua salute mentale e nel benessere della sua famiglia. Ha optato per una vacanza da sola insieme al marito, lasciando ad una professionista suo figlio. E la donna lo ha aiutato a dormire meglio e a smettere di piangere.

Nonostante l’iniziale incertezza e i dubbi sul metodo adottato, Katy ha riconosciuto i benefici della sua decisione. I primi giorni sono stati impegnativi, ma alla fine è stata ricompensata con un bambino più sereno e capace di addormentarsi autonomamente. La sua storia dimostra che, a volte, è necessario prendere misure drastiche per trovare un equilibrio familiare e personale.

“Ho avuto molti scrupoli e poi ho pensato che mio figlio aveva sì 12 settimane appena ma ho calcolato tutto insieme al mio pediatra: mi ero appositamente tirata il latte per far sì che io fossi in qualche modo lì”, ha concluso.

Dove lasciare i figli quando si va in vacanza?

Se però vi state chiedendo dove lasciare i figli quando andate in vacanza, sappiate che esistono diverse opzioni, ognuna con i suoi pro e contro.

Si può innanzitutto ricorrere agli amici o alla famiglia. Innanzitutto i nonni, ma anche zii, zie e cugini sono ipotesi molto gettonata. Se invece avete degli amici fidati, specie se hanno figli coetanei dei vostri, la soluzione può essere estremamente positiva per tutti!

Esistono inoltre una serie di servizi a pagamento, a partire dalle classiche baby sitter, anche se pagarne una 24 ore su 24 può essere estremamente costoso. Esistono inoltre, specie durante l’estate, dei centri o campi vacanze che offrono ai bambini numerose attività ludiche e formative, in un ambiente sicuro e socializzante, permettendo loro anche di stare in mezzo alla natura o di praticare sport.

La scelta di partire o meno in vacanza senza i figli è un’esperienza altamente personale, priva di una risposta universale corretta o sbagliata. È un momento in cui i genitori devono ponderare attentamente i pro e i contro, cercando una soluzione che sia vantaggiosa per l’intera famiglia. È cruciale capire che l’opzione di una vacanza senza i bambini non implica un minore amore o una scarsa cura per loro da parte dei genitori. Le motivazioni dietro questa decisione possono essere molteplici e non riflettono mai un disinteresse o una mancanza di affetto verso i propri figli.

Diverse persone potrebbero considerare la scelta di partire senza figli come egoista perché implica l’apposizione del tempo libero e del benessere personale sopra le esigenze dei figli. Tuttavia, pare proprio che possa essere un atto di auto-cura e una necessità legittima per mantenere l’equilibrio mentale e la salute della famiglia nel complesso. Diciamo che, motivata da un bisogno legittimo di riposo e rigenerazione e non da un disinteresse verso i figli, la scelta di partire senza i figli è forse la migliore. E, come abbiamo visto, non solo per la coppia ma anche per gli stessi bambini.

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